Einstein, Planck e la frequenza dello Spirito
Quando Albert Einstein (1879-1955) rivoluzionò la Fisica con la sua teoria relativistica contenuta nella straordinaria equazione E = mc2, più nessuno potè riferirsi alla massa ed all’energia come cose distinte, poiché una è l’altra in differente condizione. Allo stesso modo il padre della fisica quantistica, Max Planck (1858-1947), enunciò la E = hν, traendo un’altra equivalenza tra le grandezze scientifiche. Si tratta, quindi, di una questione di frequenza. Così, mutatis mutandis, avviene tra materia e Spirito. Il corpo umano (massa) Lei lo vede, lo tocca, ne sente l’odore, lo ascolta, per cui “comprova” una “realtà” palpabile. Con l’energia (lo Spirito) ciò non avviene. Però non significa che l’energia non esista, poiché l’effetto della sua azione si spande dappertutto. Il fatto è che i nostri cinque sensi materiali, comunemente conosciuti, sono (ancora) piuttosto insufficienti dinanzi all’avvenimento reale (ancora) invisibile che ci circonda. Ad eccezione di coloro che hanno una speciale sensibilità medianica, il cosiddetto sesto senso ─ che può benissimo non essere l’ultimo ─ per captare dal Mondo Spirituale ciò che l’essere terreno comune finora non nota.
Negare lo Spirito significa ripudiare l’atomo
Se contestiamo la presenza viva degli Spiriti allora dobbiamo cominciare a negare l’esistenza dell’atomo che continua impercettibile agli occhi umani disarmati, ma che esiste. Sembra pazzesco per la mentalità assuefatta a proseguire ad agire in conformità con l’orgoglioso pensiero geoantropocentrico, malgrado sappia che la Terra non è il centro dell’Universo e che l’essere umano è una frazione della frazione della frazione del Cosmo. Graça Aranha (1868-1931), il celebre autore di Canaã [Canaan], uno dei membri fondatori dell’Accademia Brasiliana di Lettere, ci apre la mente all’infinito del sapere quando dichiara che «la marcia della Scienza è simile alla nostra sulla pianura del deserto: l’orizzonte fugge sempre».
Dalla ricerca intellettuale alla ricerca spirituale
Orbene, la Scienza è una ricerca intellettuale costante. Verrà il giorno in cui tutti capiranno che il loro supremo appannaggio sarà quello della permanente ricerca spirituale. Come abbiamo affermato qui, esiste una Scienza delle sfere divine oltre alla Scienza della dimensione umana. Inoltre ci sono molti pensatori ed accademici che coraggiosamente si dedicano allo svelamento di tali cosiddetti “misteri”. E si trovano ─ affrontando dei tabù alimentati dai loro colleghi stessi ─ sulla strada giusta che da secoli viene percorsa dal fior fiore degli scienziati d’avanguardia. Un esempio per tutti e che non bisogna le giustificazioni è Galileo Galilei (1564-1642). Sono già trascorsi più di 400 anni dalle prime osservazioni telescopiche del cielo fatte dal “nonno della fisica”.
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