Il Natale di Gesù è l'espansione della Fraternità Ecumenica
Senza vivere l’esperienza dell’Amore Fraterno, l’Essere Umano sarà sempre un disadattato.
L’atmosfera del 25 Dicembre*1 dev’essere di Fraternità Totale, ora più che mai imprescindibile al mondo, affinché l’Essere Umano si trasformi veramente nel cittadino planetario che sappia difendersi benevolmente dall’esplorazione mondiale endemica.
Non solo il corpo si ammala, ma anche la società. Allo scopo di collaborare per migliorare questo stato di cose abbiamo edificato a Brasilia, Brasile, il Tempio della Buona Volontà (TBV), che è il Tempio dell’Ecumenismo Illimitato o, anche, il Tempio del Cuore, pronto ad accogliere ogni e qualsiasi creatura umana e spirituale, e cioè il Capitale di Dio. Il TBV, con il Parlamento Mondiale della Fraternità Ecumenica, è il monumento più visitato di Brasilia, secondo dati della SETUR (Segreteria di Turismo del Distretto Federale).
Sottolineiamo la necessità pressante di vivere il Natale Permanente, il Natale quotidiano contro la fame (fisica e spirituale) del Popolo, che è anch’essa giornaliera.
La Legge della Solidarietà Universale
Il Nuovo Comandamento di Gesù*2 è il denominatore comune capace di, unendoli fraternamente, pacificare i cuori. È la Religione dell’Amicizia, del Buon Cameratismo risaltato da Giovanni Evangelista nell’Apocalisse. È la Legge della Solidarietà Universale, e quindi spirituale, morale e sociale.
La Religione deve dirimere i conflitti che nascono nell’intimità, mentre egoista, dell’Essere Umano. Asserì Giuseppe Mazzini (1805-1872), patriota e rivoluzionario italiano: «La vita vi fu data da Dio perché ne usiate a beneficio dell’Umanità.»
Il compianto fondatore della LBV, Alziro Zarur, insegnava che: «L’Essere Umano fu creato in un modo tale che può essere felice soltanto facendo il Bene.»
E Auguste Comte (1798-1857), il filosofo del Positivismo, concludeva: «Viver per gli altri non è soltanto la Legge del dovere, è anche la Legge della felicità.»
L’antropofago che adopera le posate
È l’Essere Umano colui che realizza il mondo: se sta male spiritualmente la società non potrà star bene. È matematico.
Senza vivere l’esperienza dell’Amore Fraterno, l’Essere Umano sarà sempre un disadattato. [...] È il risultato della vita antinaturale vissuta da gran parte della collettività. Basta vedere la stupida aggressione alla Natura, che non cessa... Cos’è questo, se non un suicidio? Noi non siamo soltanto corpo, ma anche Spirito al quale la comunità moderna presta poca attenzione, poiché restringe il suo concetto a cervello e mente, e cioè risultanti da un’azione puramente organica e nient’altro. Da ciò ne deriva la cultura di autofagia che ci minaccia. Qualcuno si è già domandato, dopo aver analizzato il comportamento umano nel corso della Storia, se l’antropofago che mangia utilizzando le posate è un segnale di progresso?
Ernst Izgur, pensatore spiritualista, cita uno sfogo attualissimo di uno dei più grandi geni del Rinascimento, Leonardo da Vinci (1452-1519): «Che civiltà è mai questa in cui tutto ciò che l’Uomo costruisce serve per distruggere se stesso?»
La grande lezione dei 2 mila anni di Cristianesimo
Orbene, amiche e sorelle mie, amici e fratelli miei: dove c’è scarsità d’Amore, di odio ce n’è in abbondanza. Ed il risultato di questo è la miseria terrena. Ricco è colui che ama.
Se, come cittadini del mondo, in quest’epoca di globalizzazione, riusciremo finalmente ad essere più umili e generosi, sapremo estrarre dal Natale di Gesù il suo grande insegnamento per ogni giorno. Ecco la grande lezione che ci rimane: è necessario che il Natale del nostro Divino Maestro si moltiplichi come l’espansione della Fraternità, poiché non ci sarà sopravvivenza senza di essa.
Il profeta Isaia e l’inquinamento della Terra
Alla mondializzazione delle ambizioni smisurate, dobbiamo anteporre quella della Solidarietà senza frontiere. Altrimenti qui non resterà più nessuno per tramandare la Storia. Lo dice il Profeta Isaia nel suo famoso libro (24:3, 5, 12, 13 e 20):
[3] Sarà tutta devastata la terra, sarà tutta saccheggiata, perché il Signore Dio ha pronunciato questa parola.
[5] La terra è stata profanata dai suoi abitanti [quindi non a causa di Dio], perché hanno trasgredito le leggi, hanno disobbedito al decreto, hanno infranto l'alleanza eterna.
[12] Nella città è rimasta la desolazione; la porta è stata abbattuta a pezzi.*3
[13] Perché così accadrà nel centro della Terra, in mezzo ai popoli, come quando si bacchiano le olive, come quando si racimola, finita la vendemmia.
[20] La terra barcollerà come un ubriaco, vacillerà come una tenda; peserà su di essa la sua iniquità, cadrà e non si rialzerà.
Vuol dire che il celebre veggente delle Antiche Scritture, migliaia di anni prima, previde l’inquinamento dell’aria, delle terre, delle acque, dell’Essere Umano, la distruzione dell’ecosistema, l’aggressione allo strato di ozono ed altre barbarie causate dall’avventatezza degli esseri terreni; tutti fatti che comprovano l’attualità delle previsioni del Vangelo e dell’Apocalisse di Gesù nel Nuovo Testamento.
Non per niente Cristo asserì: «Il Cielo e la Terra passeranno, ma le mie parole non passeranno.»*4 (La Buona Novella secondo Matteo 24:35).
Una patina di civiltà del moderno troglodita
L’atmosfera del Natale deve ispirare costantemente la Religione, la Filosofia, la Scienza, l’Economia, le Arti, gli Sport e soprattutto la Politica; insomma, tutti i settori della cultura universale.
Non capire la necessità di cercare di vivere incessantemente il vero spirito del 25 dicembre, in un’epoca di consumismo disgregativo, significa possedere, nonostante l’odierno sviluppo tecnologico, soltanto una patina di civiltà che ricopre un’incoscienza da dare invidia al troglodita più persuaso.
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*1Nel libro Crônicas & Entrevistas [Cronache & Interviste] (Casa Editrice Elevação, disponibile in portoghese), su cui è pubblicato quest’articolo, il lettore potrà trovare anche, a pagina 263, quest’importante commento di Paiva Netto sul Natale: «Il Natale è l’espansione della Fraternità. Questo sentimento, che dev’essere costante, ci può fare sussistere da gente civile. La Solidarietà Ecumenica riassume la proposta che la Legione della Buona Volontà continua a presentare al Brasile ed al mondo. Qualcosa di più deve accompagnare l’ideale di tanta buona gente che desidera vedere un Brasile migliore e un’Umanità più felice affinché, ad un certo punto della vita, non debba dichiararsi delusa, sfiduciata, praticamente sconfitta. Forse perché non ha capito il significato elevato dello Spirito di Carità, il quale è più di un sentimento poiché si tratta di una vera e propria strategia, capace di far sopravvivere l’Essere Umano e tutto ciò che gli è necessario per vivere.»
*2 Nuovo Comandamento di Gesù — Insegnò Gesù, il Cristo Ecumenico, il Divino Statista: «Vi do un Nuovo Comandamento: amatevi gli uni gli altri, come Io vi ho amato. Soltanto così potrete essere riconosciuti come miei discepoli, se avrete lo stesso Amore gli uni per gli altri. Se rimanete in me e le mie parole rimangono in voi, chiedete quel che volete e vi sarà dato. La gloria di mio Padre è che portiate molto frutto e così diventiate miei discepoli. Se osserverete i miei comandamenti, rimarrete nel mio Amore, come Io ho osservato i comandamenti del Padre mio e rimango nel suo Amore. Questo vi ho detto perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena. Questo è il mio Comandamento: che vi amiate gli uni gli altri, come Io vi ho amati. Non c’è Amore più grande di questo: dare la vita per i propri amici. E voi siete miei amici, se farete ciò che Io vi comando. E Io vi comando questo: amatevi gli uni gli altri, come Io vi ho amati. Non vi chiamo più servi, perché il servo non sa quello che fa il suo padrone. Ma vi ho chiamati amici, perché tutto ciò che ho udito dal Padre mio l’ho fatto conoscere a voi. Non siete voi che avete scelto me; al contrario, sono Io che ho scelto voi e vi ho costituiti perché andiate e portiate buoni frutti e il vostro frutto rimanga; perché tutto quello che chiederete al Padre nel mio nome, Egli ve lo conceda. E questo vi comando: amatevi gli uni gli altri, come Io vi ho amati. Pertanto, come il Padre mi ama, così anch’Io vi amo. Rimanete nel mio Amore.» (Riunito da Paiva Netto conforme il Santo Vangelo del Cristo di Dio secondo Giovanni 13:34-35; 15:7, 8, 10-17 e 9.)
*3 Nota dell’autore — Anticamente le città erano circondate da mura. Possedevano porte che si aprivano e chiudevano affinché il popolo potesse entrare e uscire. E che venivano chiuse di notte nonché durante gli attacchi nemici, quando questi volevano invaderle. Per cui quando il Profeta dice che «la porta è stata abbattuta a pezzi» significa che la città è indifesa (in questo caso il mondo stesso), per questo «rimasta la desolazione».
*4 Questo brano del Vangelo di Gesù secondo Matteo (24:35) fa parte dell’Oratorio «Il Mistero di Dio Rivelato» scritto da Paiva Netto, con l’orchestrazione di Vanderlei Pereira, e che ha già venduto più di 500 mila CD in Brasile.
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