Consapevolezza oggi...
prima che sia tardi per gli inquilini della Terra.
Molto opportuno il tema della Riunione di Alto Livello del Consiglio Economico e Sociale (ECOSOC) delle Nazioni Unite nel 2018 ─ tema: «Dal globale al locale: appoggiando società sostenibili e resilienti in comunità urbane e rurali» ─ svoltasi dal 16 al 19 luglio a New York, negli Stati Uniti. La Legione della Buona Volontà (LBV) svolge il suo lavoro in sintonia con questo tema in diversi modi, dando speciale attenzione a popolazioni in situazione di vulnerabilità sociale, capacitandole e rendendole in grado di reagire alle difficoltà socioeconomiche nonché a quelle personali che tante volte le affligono, in modo da costruire un futuro migliore non soltanto per se stesse, ma anche per le future generazioni.
Inoltre, in conformità con il nostro contributo per promuovere la coscienza ambientale in tutte le genti, da decenni continuo ad insistere che la distruzione della Natura è l’estinzione della razza umana. È evidente che non si tratta di una semplice frase di effetto per chiamare l’attenzione di quest’Umanità sempre affrettata, molte volte in direzione al suo sterminio.
In generale, le creature si muovono come se il domani non esistesse. In questo modo tralasciano di valutare il risultato futuro dei loro atti nel presente. È preoccupante perché quando gli effetti devastanti della cattiva semina sopraggiungono, il quadro può essere irreversibile oppure seguito da danni immensi.
Sostenibilità è la parola in voga. Ma in verità, agiamo in consonanza al suo significato? I problemi relativi alle risorse naturali aumentano ogni giorno. Basta vedere la riduzione delle riserve idriche di diverse città brasiliane nonché del mondo!
Ogni tanto vengono a galla degli studi che dimostrano che qualsiasi azione sfrenata contro l’ambiente provoca qualche tipologia di squilibrio locale o a distanza. Ciononostante, gli alberi continuano a rappresentare un “ingombro” oppure sono oggetto di una cupidigia senza fine in Amazzonia, nella Foresta Atlantica e ovunque. Fino a quando?
Guerra alla plastica negli oceani
Date un’occhiata alla proliferazione di rifiuti plastici e di microplastiche nei cosmetici e prodotti d’igiene che negli ultimi vent’anni sono diventati un’emergenza mondiale a tal punto che l’Organizzazione delle Nazioni Unite (ONU) nel febbraio del 2017 ha lanciato la campagna globale Mari Puliti. Durante cinque anni l’iniziativa svolgerà una serie di azioni per combattere i rifiuti negli oceani, di cui tra il 60% ed il 90% è composto da diversi tipi di plastica di misure differenti e nelle svariate fasi di degradazione.
La situazione è estremamente grave. Si prevede che se non avverranno significativi cambiamenti nell’attuale scenario entro il 2050 ci sarà più plastica nei mari che pesci (misura calcolata in peso). Come ammonito molto bene da Erik Solheim, direttore esecutivo del Programma delle Nazioni Unite per l’Ambiente (UNEP) e responsabile per la campagna: «È arrivato il tempo di affrontare il problema della plastica che flagella i nostri oceani. L’inquinamento da plastica è visibile sulle spiagge indonesiane, si installa nel fondo del mare del Polo Nord e passa attraverso la catena alimentare fino a dentro i nostri piatti. Siamo rimasti fermi per troppo tempo mentre il problema non ha fatto che aggravarsi. Questo deve finire.»
La speranza è che la popolazione – di tutto il pianeta, dalle persone più semplici ai dirigenti delle nazioni – abbia degli atteggiamenti decisi per la preservazione della nostra specie. Se le cose continuano a svolgersi come ora, più avanti potremo leggere notizie come questa: «In tale località sono rimasti pochi esseri umani. La regione, che era piena di vita, è diventata ostile ed è stata completamente danneggiata a causa dell’aridità e della mancanza di visione dei suoi abitanti». Può essere sconvolgente ma i figli dell’attuale generazione e, a posteriori, i suoi nipoti chiedono aiuto a coloro che oggi sprecano in modo condannabile le risorse offerte dal pianeta.
Hawking: colonizzare lo spazio per sopravvivere
Il rinomato astrofisico inglese Stephen Hawking (1942-2018) è arrivato al punto di affermare nel sito Big Think che «la nostra única possibilità di sopravvivenza a lungo termine non è quella di restare sulla Terra, bensì di sparpargliarci attraverso lo spazio». E prosegue: «Io vedo un grave pericolo per la razza umana. È già successo, nel passato, che la sopravvivenza [dell’essere umano] si sia resa incerta. [...] La nostra popolazione e lo sfruttamento di risorse esauribili del pianeta Terra stanno crescendo in modo esponenziale, così come la nostra capacità tecnica di modificare l’ambiente in bene o in male»
Da segnalarsi, inoltre, che parecchie persone idealistiche e pragmatiche stanno dando voce in capitolo alla fauna ed alla flora che ci circondano. Frattanto, è necessario che tale consapevolezza si moltiplichi dappertutto cominciando dai bambini, in casa e nelle scuole.
Placare le tempeste
Fiduciosi preghiamo a Dio che plachi le intemperie meteorologiche che ogni anno arrecano sofferenza a moltidudini nel mondo. E cerchiamo di essere cittadini consapevoli del fatto che, se meritevoli, Gesù, il Cristo Ecumenico, il Divino Statista in persona nuovamente farà i prodigi riportati nel Vangelo secondo Luca, 8:24, quando il Timoniere Celeste calma una tempesta.
Il Maestro dei Millenni verrà ed ammonirà il vento e la furia delle acque, oggi simboleggiata ugualmente dalla sua scarsità. Poter usufruire della bonaccia oggigiorno dipende dalla convivenza armonica con la Natura.
E finisco questo articolo con alcuni brani del messaggio «LBV, Rio’92 e le sfide della Rio+20» che modestamente indirizzai ai Capi di Stato di tutto il mondo, alle loro comitive e ai rappresentanti della società civile presenti alla Conferenza delle Nazioni Unite sullo Sviluppo Sostenibile (UNCSD), denominata anche Rio+20, realizzata fra i giorni 13 e 22 giugno 2012, a Rio de Janeiro (Brasile). Specialmente per l’evento inviammo l’edizione speciale della rivista BOA VONTADE Meio Ambiente [BUONA VOLONTÀ Ambiente], pubblicata in portoghese, inglese, spagnolo e francese.
Gente che lotta
Affinché il nostro pianeta possa sopravvivere, attraverso i secoli, agli effetti di tanta avidità, a dire il vero, abbiamo visto notevoli sforzi di ricercatori e di cittadini impegnati a migliorare la qualità della vita in tutto il mondo. Unitamente alle iniziative che cercano la nutrizione sana mediante l’agricoltura biologica, mezzi di trasporto alternativi e la protezione dell’ambiente per mezzo del riciclaggio e del trattamento dei rifiuti urbani razionali e l’approvvigionamento dell’acqua piovana, eccellenti lavori di scienziati e di altri studiosi promettono buoni risultati a breve ed a lungo termine. Per esempio, è intensa la ricerca nel settore energetico, soprattutto sulle fonti rinnovabili e pulite: biocombustibile, biomassa, energia blu, energia geotermica, energia idroelettrica, energia solare, energia mareomotrice, energia del moto ondoso ed energia eolica oltre ad altre poco conosciute tuttora in studio o che saranno oggetto di studi futuri di cui ancora non sappiamo nulla. La Fede è il combustibile delle Buone Opere.
“Non gettano la spugna”
È doveroso segnalare lo sforzo militante a favore dell’ambiente fatto da enti governativi e dal Terzo Settore, seri ed attivi, in Brasile e nel mondo; da moltitudini di idealisti che “non gettano la spugna” e che continuano a lottare in prima linea per un pianeta veramente migliore.
Il nosto motto è questo: Educare. Preservare. Sopravvivere. Umanamente siamo anche Natura.
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